
E cominciamo con una bella botta di ottimismo femminista:
«Ma una donna ha continui impedimenti. A un tempo inerte e cedevole, ha contro di sé le debolezze della carne e la sottomissione alle leggi. La sua volontà, come il velo del suo cappello tenuto da un cordoncino, palpita a tutti i venti, c'è sempre un desiderio che trascina, e una convenienza che trattiene.»
Eccalla’...casualmente appena pubblicato, il libro era stato censurato per “oltraggio alla morale”...vediamo ste stavolta riesco ad apprezzarlo o mi deprimo al secondo capitolo e comincio piuttosto "Cucinare Bene" di dicembre...
Giusto, è vero, non ricordavo più in cosa consistesse:
RispondiEliminaIl bovarismo è una corrente di pensiero sviluppatasi durante la seconda metà dell'ottocento, definiva la tendenza di alcuni artisti a sfuggire alla monotonia della vita di provincia, la metropoli diveniva un sogno ambito, insieme alla lettura che proiettava la mente in una sorta di paradiso terreno, la lettura utilizzata quindi come mezzo di svincolo dalla realtà, come una sorta di "droga".
L'artista ritorna alla realtà deluso, perché si sente intrappolato in un mondo che non è il suo, è caratteristica l'evidenza di una punta di romanticismo e la messa in evidenza della "stupidità borghese".
http://it.wikipedia.org/wiki/Bovarismo