
E alla fine imparerá a convivere con i gusti paterni tollerandone il di lui compagno, Bob, quando capisce che la vita è fatta di scelte, difficili a volte, e che entrambi i suoi genitori – che fra l’altro riescono finalmente a riappacificarsi nel momento in cui si trovano a dover fronteggiare un’emergenza comune – le hanno appunto fatte senza però mai smettere di volergli tutto il bene possibile.
Il romanzo “di formazione” è MOLTO divertente. Scritto in prima persona, è un continuo succedersi di micidiali battute botta-e-risposta fra Jack e i vari personaggi (il padre iperapprensivo, la madre sklerata, il suo ultimo compagno new-age e soprattutto l’acido istruttore di guida...le parti relative alle lezioni su strada raggiungono l’apice della comicitá) e, a parer mio, gli si perdonano alcune ingenuitá, in primis il fatto che Jack si esprima e talvolta agisca come un ragazzo molto più maturo dei suoi 16 anni.
Max in particolare, pur essendo una macchietta, ha alcuni atteggiamenti deliranti/psicotici davvero comici, senza contare le parti in cui viene descritto mangiare in quantitá industriale qualsiasi porcheria gli capiti sotto tiro (inclusi gli avanzi addentati altrui, disgustoso).
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