L'alien atterra il 30 agosto!!!!
Falquo
12 anni fa
Viaggi, libri, cucina, film...a ruota libera e in assoluta liberta'!
Libello discreto, senza infamia e senza lode, del torinesissimo Perissinotto, che ho acquistato essenzialmente perchè amo ritrovarmi nei luoghi descritti dal romanzo (fantastica la descrizione del centro commerciale di Borgo Dora, a due passi da casa mia!). Però ammetto di averlo preso anche per decidere una volta per tutte se questo autore mi piacesse o meno: intrigante "Treno 8017", da tagliarsi le vene "La canzone di Colombano" (http://kifreewheel.blogspot.com/2010/03/la-canzone-di-colombano.html); 2 su 3 per il "non male", quindi se capiterà l'occasione, ne prenderò volentieri un quarto. Lungi dall'essere un altro romanzo a carattere storico, questo poliziesco ambientato nella Torino in festa per le Olimpiadi invernali del 2006, ha per protagonista una psicologa sulla quarantina che si dedica a ritrovare persone scomparse; fragile, insicura (fossi su Feisbuc voterei "mi piace!") e con una sofferta separazione alle spalle, Anna Pavesi riesce però a tirar fuori al momento giusto la lucidità sufficiente a farle capire se chi ha di fronte stia mentendo o meno (un pò un Lie to Me alla torinese), cosa che, unita a una buona dose di intuizione e a un briciolo di sventatezza - io, in piena notte, da sola, nelle baracche dei Murazzi zona corso Belgio non andrei tanto volentieri - le permette di mettere a posto tutte le tessere del puzzle, in questo caso la sparizione di un'educatrice impegnata nel tentativo di aiutare un gruppo di drogati. Cruda ma direi purtroppo molto realistica la descrizione del mondo miserando di chi vive per strada, dalla prostituta diciannovenne che batte per guadagnarsi la dose, a chi mendica come scelta di vita, a chi si fa di qualunque sostanza possibile senza poter/voler uscire dal giro. E credo anche decisamente concreto il senso di frustrazione in cui potrebbe incorrere chi ha scelto di dedicare la propria vita a tirare salvagenti al prossimo senza però riuscire a salvare mai nessuno dal vortice. A livello personale, oltre alla coloratissima descrizione di una Torino ammantata di luci e invasa da una folla delirante mai vista prima, ho apprezzato la veridicità di questo passo in particolare, nonostante ormai per me tutte le porte del passato si siano finalmente chiuse ermeticamente senza lasciare spifferi di sorta...un passo che si potrebbe riassumere in "i ricordi uccidono": "[...] Temevo che l'angoscia mi avrebbe assalita, che ad ogni angolo avrei ricordato un momento felice [...], temevo che, come al solito, le frustrazioni, le amarezze, le umiliazioni sarebbero state cancellate dalla memoria per via della maledizione in cui incorre chi riesce a separarsi senza odio, chi commette l'errore di "restare amici" [...]".
Alla facciazza di Flashdance (o forse più alla mia, visto che pago caro&salato per vedere menate!), QUESTI sono stati 38 euri ben spesi. Il musical di Aladino, con le canzoni - coinvolgenti e interpretate da bellissime voci - dei Pooh, ha intrattenuto per 3 ore buone noi 4 "adulti" e la cuginetta di 5 anni di Metà che era il nostro alibi per andare a vedere lo spettacolo (ci siamo azzuffati per decidere chi di noi dovesse accompagnarla e alla fine siamo andati tutti e 4, genitori, cugino e cugina acquisita).
...e altre storie di Vigata.
Questo romanzo di Ballario, leggermente meno irritante e ingenuotto del precedente (http://kifreewheel.blogspot.com/2011/03/morire-e-un-attimo.html), non credo che comunque si possa definire "avvincente".
...divento famoso" è la nuova, esilarante commedia presentata al Gioiello da Gabriele Pignotta & Friends, che già avevo avuto modo di apprezzare ridendo sguaiatamente con "Ti sposo ma non troppo" alcuni mesi fa.
Secondo romanzo di Bruno Morchio su cui ho messo le mani e che ho avuto di nuovo il piacere di apprezzare parecchio, sia per la scrittura spigliata, sia, soprattutto, per il cervellotico intrigo di base. Il romanzo, che comincia dov'era terminato il precedente (http://kifreewheel.blogspot.com/2011/02/le-cose-che-non-ti-ho-detto.html), alterna capitoli che si dipanano nel presente - fin troppo attuale - narrando la nuova indagine di Bacci Pagano, ad altri che si svolgono invece nella Sestri del 1944, quando il paese era in mano al regime nazifascista, terrorizzata dai repentini bombardamenti angloamericani e oppressa da un'atmosfera di reciproco sospetto. I partigiani colpivano i tedeschi e giustiziavano le loro spie italiane talvolta anche a sproposito, tale era la paura di essere denunciati, catturati e di sparire per sempre in un treno diretto verso i lager.
La cosa che mi ha colpita di piú di questo spettacolo é stata sicuramente la testa riccia di quella di fronte, che avrei voluto – con tutto il rispetto – pigliare a potenti ceffoni a ritmo delle sue ondulazioni. Mia cugina (che comunque é 1.80, non un tappo come me) avrebbe fatto altrettanto con il figlio di costei, un nerd altissimo e totalmente disinteressato allo show nonostante l’abbondanza di tette&culi, che che si grattava continuamente un orecchio proprio in traiettoria palco. Detto questo.