lunedì 30 novembre 2009

Il piatto FORTE della casa: patate&salsiccia al forno!

E inauguriamo il ricettario con l'ormai mitico piatto nato una domenica mattina (dove con "domenica mattina" io&la dolce metà intendiamo "domenica verso le 4 del pomeriggio" che è per lo più l'ora alla quale ci apprestiamo a pranzare!) in cui più o meno è andata così:
(io) azz, il frigo è vuoto...hai voglia AMORE di andare a vedere se l'ipercoop è aperto?
(dolce metà) orgh grumble snort...mah...ecco...io...veramente stavo controllando su internet il livello di inquinamento delle falde acquifere nel Turkmenistan, non potrei interrompermi PROPRIO adesso...puoi andare tu?
(io) orgh grumble snort...AMORE, io sono molto, molto impegnata, davvero non puoi andare tu?
(dolce metà) PURTROPPO sono MOLTO impegnato anch'io...
(io) porka ^%#(%*(#%(#^%*!!!!!!!!!!!

Risultato: salsiccia scongelata e 4 patate recuperate al volo da chissadove...et voilà la receipe! :-)

Ingredienti per 2 porzioni
- 4 patate di media grandezza
- 1 hg circa di salsiccia
- 1/2 cipolla
- passata di pomodoro
- rosmarino o erba cipollina
- 2 cucchiai d'olio
- sale
- parmigiano

Preparazione

Accendete il forno (io ho quello ventilato) e regolatelo al massimo.
Fate imbiondire la cipolla in 2 cucchiai d'olio e aggiungetevi la salsiccia, tagliata con le forbici a dadini piccolissimi. Nota: nella lista degli ingredienti ho scritto di usarne 1 etto, ma volendo la quantità si può aumentare.
Appena la salsiccia prende colore, aggiungete la passata di pomodoro (volendo anche un cucchiaio di concentrato), salate, e profumate con un cucchiaio di rosmarino o di erba cipollina.
Mentre il sugo cuoce, affettate le patate a chipster sottilissime con l'apposito attrezzo e cominciate a disporne uno strato sul fondo di una pirofila unta con un leggerissimo strato di burro o di olio. Una volta pronto il sugo (a parer mio non deve risultare troppo denso), spargetene uno strato sulle patate, quindi aggiungete un altro strato di patate e uno di sugo e cosi via fino al completamento degli ingredienti. Cospargete l'ultimo strato di sugo con una cucchiaiata di parmigiano e infornate abbassando la temperatura a 200 gradi per una mezz'ora o fino a quando le patate vi sembrano ben dorate. Mangiate subito... abbinandogli un buon bicchiere di un rosso corposo!
Questa ricetta si trova su:
sezione "Le Vostre Ricette" a nome (ovviamente) chiskyw! :-)

Osteria dei 4 Gatti


via Patrioti Martiri, 18 – Dolceacqua (IM) - tel. 0184-20.62.36

DEVO (e’ un obbligo morale!) iniziare la serie di recensioni di locali con questa MERAVIGLIA di posto!

Scoperta quasi per caso dai miei genitori in visita a Dolceacqua qualche mese fa e da loro consigliataci per il nostro week-end romatico a inizio ottobre, questa osteria dall'atmosfera vagamente gozzaniana e' uno dei ristoranti in cui, IN ASSOLUTO, ho potuto assaporare al meglio il pesce, cucinato e condito in maniera originale - con accenni a tratti etnici - e deliziosamente saporita.
Gamberi al curry con farina di couscous, pesce bianco impanato nei semi di sesamo e condito con una seconda salsina a base di curry, STREPITOSE tagliatelle agli scampi (un sapore unico, davvero raro), filetto di pesce al cartoccio con porcini e patate e un delicatissimo tortino con cuore caldo al cioccolato e salsa alla menta. Acqua, una bottiglia di chardonnay, caffe' e liquore hanno completato l'opera...a 32 euro a testa. Meraviglia&Stupore.
Molto cordiali e professionali i proprietari, dovrebbero solo aggiornarsi con un sito web per far conoscere ai palati di tutto il mondo le loro incredibili prelibatezze. Da tornare a Dolceacqua solo per assaggiarle di nuovo.

Questa recensione e’ anche su:

http://www.2spaghi.it/ristoranti/liguria/im/dolceacqua/osteria-quattro-gatti/
e
http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g1566559-d1567689-Reviews-Osteria_Quattro_Gatti-Dolceacqua_Italian_Riviera.html

A Dolceacqua, by the way, abbiamo soggiornato nel bellissimo B&B Talking Stones; per una recensione:

E adesso pover’uomo?

Hans Fallada (pseudonimo di Rudolf Ditzen, 1893 – 1947)

Ammettiamolo: ci sono stati un paio di momenti in cui ho avuto la tentazione di appellarmi ai sacrosanti diritti del lettore di Pennac (http://oltresavio.sitiasp.it/diritti.htm) e per lo meno di saltare le pagine per raggiungere un punto in cui la narrazione procedesse in maniera piu’rapida. Poi ho resistito e ho letto tutto. Il romanzo e’stato scritto nel ’32, non si puo’certo pretendere che abbia la scorrevolezza di Dan Brown. Ma (per fortuna) ha anche tutt’altro spessore.
Narra le vicende di due giovani appartenenti alla piccola borghesia tedesca, Johannes Pinneberg e sua moglie Lammchen, che si muovono alle soglie dell’Olocausto in una Germania ottenebrata da una burocrazia stolida e ottusa e da prepotenti spocchiosi che si arrogano il diritto di decidere delle sorti di chi “potere” non ne ha, in base a banali capricci o a ordini dall’alto (ogni riferimento a Palazzo Chigi e ai suoi abitanti e’da ritenersi puramente casuale, N.d.A. ;-)), eseguiti in maniera bieca.
I due protagonisti passano attraverso una serie infinita di problemi finanziari – Johannes viene licenziato piu’ volte e Lammchen trovera’ lavoro solo alla fine del romanzo per mantenere il marito e il bimbo che nel frattempo hanno avuto – e da una casa in affitto, a una stanza che concede loro la memorabile mamma di lui, grossolana tenutaria di un bordello berlinese, a un magazzino sopra il laboratorio di un ebanista, a una microscopica baracca alle porte di Berlino. I soldi si estinguono, il cibo viene razionato, ogni spesa ponderata al millesimo. Ma mentre Johannes spesso si lascia andare a crisi di pessimismo e rassegnazione, dopo dure giornate di vessazioni nel suo lavoro da impiegato, Lammchen invece, giorno dopo giorno, diventa da fresca sposa bambina (tenerissime la pagine in cui annacqua la minestra di piselli perche’non sa regolare di acqua o quando mangia tutto il salmone crudo appena comprato per una voglia improvvisa), la forza della coppia, sempre pronta a confortare e incoraggiare il marito nel perseguire l’onesta’ e la mitezza. Mai un lamento, mai una recriminazione. Lei e’ pienamente soddisfatta delle sue scelte e ha tutto cio’ che le serve per essere felice.
E’uno splendido romanzo d’Amore – con la A maiuscola – che non scende mai a melensaggini (e come si poteva essere sdolcinati in quegli anni?) ma che lo rappresenta come dev’essere davvero: solido, intenso e passionale, cosi’da controbattere qualunque avversita’.
E si’, viene piu’volte da chiedersi, esattamente come succedeva leggendo Tempo di vivere, tempo di morire di Remarque, come diavolo, da persone come i Pinneberg, abbiano potuto nascere le SS.

"E l'onda sale e sale ancora. [...] E' l'antica felicità, è l'antico amore. Più in alto, sempre più in alto, dalle brutture della terra fin verso le stelle.
E poi i due rientrano in casa dove c'è il piccolo che dorme."

Altre recensioni su:
http://www.ibs.it/code/9788838923388/fallada-hans/e-adesso-pover-uomo.html

PRIMOOOOOOOO!!!!


Non ho mai tenuto un blog personale finora ma mi sono sempre limitata a riempire pagine web create da altri con recensioni, commenti, ricette e foto...mi trovo quindi un po’spiazzata ad avere cosi tanto spazio tutto per me.

Vorrei essere talmente in gamba a scrivere da poter partire alla grande con roboanti dichiarazioni e frasi pregnanti che possano cambiare le sorti del genere umano (o per lo meno di chi legge...scendiamo a piu’ miti pretese, va’...), ma invece penso che il mio primo post sara’ una recensione del libro che ho finito di leggere giusto ieri sera, il cui titolo mi sembra anche adattissimo a descrivere il mio imbarazzo di fronte a un blog completamente VUOTO! :-)