lunedì 20 dicembre 2010

Il Volo della Cicala

“Hai mai visto volare una cicala, Hector? Ha il corpo tozzo, sgraziato. E le ali piccole e sottili, insufficienti per farla librare in aria...Deve starsene rintanata nei cespugli o sugli alberi, se no diventa facile preda dei pipistrelli o di altri cacciatori notturni. E deve cantare. Nascondersi e cantare.”
Spense la cicca nel portacenere. Poi mi fissò negli occhi e aggiunse:
“Ci ho provato a volare. Sono una cicala muta, in attesa che l’estate finisca per sempre.”


Arieccoci con un libro ganzo scritto da un torinese e ambientato a Torino. No, beh, in realtá é ambientato al 90% a Creta ma inizia e finisce in ben note zone della cittá. E anche questo romanzo come “L’assassino qualcosa lascia” é un poliziesco spiritoso e spigliato dai toni spesso ironici e sopra le righe, con un protagonista carismatico, Hector Perazzo, investigatore privato in bolletta, ex-poliziotto argentino trapiantato in Italia da anni per allontanarsi da un passato e da ricordi violenti.
L’autore, Giorgio Ballario, é giornalista di nera sulla Stampa e la cosa si avverte; la trama di questo Volo, pur partendo dalla “semplice” richiesta di un famoso romanziere di ritrovare il suo libro rubato prima della pubblicazione, tratta carichi di droga, scontri fra bande mafiose rivali, sparatorie varie, ammazzatine. Chiaro come il sole che adesso mi fionderó sui due libri precedenti di Ballario, “Morire é un attimo” e “Una donna di troppo”.
Spaziale il font 16 della Editrice Angolo Manzoni per non affaticare la vista...ricordo perfettamente che quando avevo 4 anni i fumetti di Barbapapá erano scritti piú piccoli. Proprio vero che con l’etá si torna bambini...

lunedì 6 dicembre 2010

Il Responsabile delle Risorse Umane

Il film è essenzialmente la storia di un viaggio alla scoperta di se stessi e della compassione che non si credeva di essere più in grado di provare. Sullo stesso genere devo ammettere di aver apprezzato di più Ogni Cosa è Illuminata, un film unico nel suo genere per personaggi, trama e fotografia a girasoli...ma anche questo on-the-road è gradevolissimo e ben recitato (premessa: non ho letto il libro di Yehoshua da cui è tratto, quindi non posso fare confronti di sorta con il romanzo).
Una donna rumena che lavora nel più grosso panificio di Gerusalemme, muore in un attentato e per giorni nessuno si accorge della sua sparizione e ne reclama il corpo. Un reporter d'assalto che ha seguito la vicenda, accusa di "inumanità" il responsabile delle risorse umane del panificio che palesemente non sa neanche chi fosse e che faccia avesse la sua dipendente. Spinto dal rimorso, questi intraprende il viaggio a spese della ricchissima proprietaria del panificio che non vuole fango sulla sua attività, per riportare con tutti gli onori il corpo della donna a casa. Troverà ad attedenderlo l'incontenibile console israeliana con il marito succube e la famiglia sfaldata della donna, il marito da cui aveva divorziato, il figlio quattordicenne ribelle e la madre vedova che vive in un paesino remoto in mezzo alla neve in cui il freddo e l'abbandono trapelano a ogni inquadratura.
Dimostrerà a se stesso e agli altri (sua figlia, la moglie da cui si sta separando) di avere la capacità di mantenere finalmente le promesse fatte e tornerà a casa un pò più saggio e più "umano".
Bravi tutti gli attori, belle le musiche e dialoghi spesso divertenti nonostante l'argomento non sia dei più allegri. Da vedere!

giovedì 2 dicembre 2010

Sformatini al Cioccolato con Cuore Cremoso!

Questa MERAVIGLIA di ricetta – i cui memorabili risultati ho giá avuto l’immenso piacere di testare di persona – arriva dal segretissimo quadernone di Clo a Brux su cui era innocentemente appuntata...Paoletta l’ha carpita in perfetto stile kgb (un pó Jennifer Garner in Alias) e io la rendo nota (un pó Julian Assange in WikiLeaks).

Ingredienti per 7-8 sformatini

Ø cioccolato fondente 150 grammi
Ø burro 150 grammi
Ø zucchero semolato 100 g
Ø farina 40 g
Ø uova 3
Ø sale

Spezzettare il cioccolato e metterlo in un tegamino possibilimente antiaderente con 140 g di burro morbido a dadini e lo zucchero. Immergere il recipiente a bagnomaria, mettere sul fuoco basso e far fondere gli ingredienti mantenendo in leggera ebollizione e mescolando sempre.
Togliere dal bagnomaria, far raffreddare e incorporare le uova, 30 g di farina setacciata e un pizzico di sale. Suddividere quindi il composto in 7-8 stampini di alluminio monoporzione, imburrati e infarinati leggermente, senza superare la metà dello stampino. Coprire con un foglio di alluminio e mettere in freezer per almeno 3 ore. Quando si vogliono utilizzare, basta togliere l'alluminio e metterli in forno già caldo a 220 gradi.
Cuocerli per circa 13 minuti (regolarsi così: quando si vede che la superficie si è compattata, provare a forarla con uno stuzzicadenti; se saranno cotti giusti, l'interno dovrá essere cremoso).

(Clo mi puntualizza: “Non l'ho inventata io! L'ho letta sul forum di La Cucina Italiana, selezionata come affidabile, testata, approvata – c'e' scritto sulla ricetta del mio quadernone, "approvata” – e poi utilizzata e diffusa. Normalmente il merito del contenuto va a chi pubblica la ricetta sul forum la prima volta, ma io ero appena arrivata e non sapevo che insieme alla ricetta andava copiato il nome di chi la pubblicava e cosi' i "Tortini al cioccolato dal cuore morbido" sono orfani - ma con un nome cosi' non potevo che adottarliiiiii!”)