giovedì 28 gennaio 2010

Delfini!

No, ma dico...avete mai visto una copertina piu' bella di questa? :-)
Non ho piu' letto nulla della Yoshimoto dall'epoca di Tsugumi che mi aveva fatto raggiungere la classica goccia, ma con una copertina cosi'...non ho resistito! E' vero, lo so, devo ancora finire Madame Bovary, sto leggendo Carofiglio, ho letto solo il primo racconto di Bolano, ho l'ultimo dell'Allende e Flash Forward intonsi, ieri ho comprato anche "La sottile linea scura" di Lansdale e ho prenotato su ibs tramite guru Paoletta l'ultimo della Vargas...pero' cosa c'e' di piu' bello che avere il comodino che crolla per il peso dei libri accumulati sopra? :-)
E poi mitica la libreria Ubik (sempre sia lodato Dick, P.K.) di Cirie' nella quale mi sono imbattuta per caso ieri nel bighellonare sotto i portici...

mercoledì 27 gennaio 2010

Giorno della Memoria

Che si tenga il massimo della documentazione, che si facciano filmati, che si registrino i testimoni perchè, in qualche momento durante la storia, qualche idiota potrebbe sostenere che tutto questo non è mai successo.
D.D.Eisenhower

Un pensiero.

lunedì 25 gennaio 2010

Rotoli ;-)

Potenzialmente farcibili (si dice?) con QUALUNQUE COSA - con la possibile eccezione delle cozze fritte e del pollo in carpione - questi rotoli di pan carre' sono ganzerrimi per fare figurone in pochissimo tempo e, soprattutto, usando come base appiccicosa gli avanzi spalmabili di roba dimenticata nella porta del frigo da un tot (ma questo non si dice agli ospiti). Esempi: pesto, maionese, ketchup, senape, pate' d'olive, pasta d'acciughe, philadelphia e similari.
Sono facilissimi da preparare: si prende il pan carre' quello "lungo" in una sola fetta, lo si sgnacca ulteriormente con il matterello, si spalma lo strato di base appicicosa e poi si farcisce a piacere; si arrotola quindi il tutto e lo si taglia a rondelle spesse un centimetro circa.

Il mix piu' buono che e' venuto e' stato, secondo noi (maiestatis), strato di pesto, rucola, pomodorini e acciughe, bel colpo d'occhio anche cromatico una volta tagliati in sezione. Altre idee potrebbero essere, maionese, tonno, carciofini sott'olio e acciughe, oppure banalmente philadelphia, salame/prosciutto/salmone/speck e rucola oppure ancora philadelphia, pate' d'olive, melanzane/zucchini/peperoni grigliati...e tutte le variazioni del caso.
Anche su: www.cooker.net

domenica 24 gennaio 2010

Spettacolo!

Le sensazionali immagini di un'onda imponente che si ghiaccia ancora prima di infrangersi. Sembra un paesaggio artico ma vengono dal lago di Huron di Mackinaw City, nel Michigan, Stato USA ai confini con il Canada. Questo fenomeno naturale è stato raramente documentato dall'uomo e avviene grazie alla bassa temperatura dell'acqua che a contatto con l'aria ancora più fredda resta bloccata per pochi secondi, il tempo sufficiente affinché la temperatura proibitiva la solidifichi in blocchi di ghiaccio. Avvenimento naturale di grande fascino fino ad oggi comune solo alle zone polari.

mercoledì 20 gennaio 2010

Po-po-po-po-po-po-pooooooooooooooooo!!!!!

Eccola, eccola, e' LEI, e' la premiata coppia Gianrico&Guidoooooooooo!!!! sigh...QUANTO vi avevo aspettati...QUANTO mi siete mancati...passando sui terreni dissestati di boiate solenni come Una notte a Bari o Il passato e' una terra straniera...Gianrico, ma perche' l'hai fatto?????? Sara' mica per vil denaro? Ora che sei tornato sulla buona strada, ti prego, non mi deludere. Appena finisco Madame Bovary, Aristotele Detective, Il gaucho insostenibile e l'ultimo della Allende...arrivoooooooo! :-) Sono sicura che ci sara' un unico difetto: lo finiro' in un paio d'ore scarse...

Domenica 23 gennaio: inizio ufficiale :-) STREPITOSO!
Venerdì 29 gennaio: chiusura ufficiale :-( STREPITOSO!

...e sono riuscita a centellinarmelo per 6 giorni...

recensione su http://www.ibs.it/code/9788838924545/carofiglio-gianrico/perfezioni-provvisorie.html e nel commento qui sotto!

lunedì 18 gennaio 2010

Lo sapevate...???

Nella lingua italiana è curioso notare come alcune parole (e modi di dire), al maschile abbiano un significato, mentre se poste al femminile in taluni contesti (GRRRRRRRR!) ne assumano di completamente diversi.
Vediamo di seguito alcuni esempi:

Accompagnatore: pianista che suona la base musicale
Accompagnatrice: mignotta

Adescatore: uno che coglie al volo persone e situazioni
Adescatrice: mignotta

Buon uomo: probo, onesto
Buona donna: mignotta

Cortigiano: gentiluomo di corte
Cortigiana: mignotta

Intrattenitore: uomo socievole, che tiene la scena, affabulatore
Intrattenitrice: mignotta

Maiale: animale da fattoria
Maiala: mignotta

Massaggiatore: chi per professione pratica massaggi, kinesiterapista
Massaggiatrice: mignotta

domenica 17 gennaio 2010

Roberto Bolaño

...chi era costui?
Per sfuggire ai -11° di Cogne ieri pomeriggio, mi fiondo in libreria pur sapendo che il 70% buono dei libri che vendono sono a tema montagna. E invece frugando bene trovo "Il gaucho insostenibile" di Bolaño, autore che proprio non conosco ma che la proprietaria mi consiglia con aria estatica. Vediamo un pò...sembra(va) un bel tipo:

Visse la sua infanzia a Los Angeles, Valparaiso, Ouilpué, Vina del Mar e Cauquenes. A tredici anni si trasferì con la sua famiglia in Messico. Visse la sua adolescenza concentrato nella lettura, chiuso per ore in una biblioteca pubblica di Città del Messico. Nel 1973 decise di tornare in Cile, deciso ad appoggiare il processo di riforme socialiste di Salvador Allende. Alla fine di un lungo viaggio in pullman, autostop e barca (attraversando quasi tutta l’America Latina) arrivò in Cile pochi giorni dopo il colpo di stato effettuato da Pinochet. In seguito a questo fatto decise di unirsi alla resistenza contro il nuovo ordine dittatoriale. Poco tempo dopo venne incarcerato a Conception, ma fu liberato dopo otto giorni, grazie all'aiuto di un compagno di studi dei tempi di Cauquenes, che era tra i poliziotti incaricati di vigilarlo. Questo episodio fu lo spunto per il racconto Detectives.
Tornò in Messico alcuni mesi dopo, e insieme al poeta Mario Santiago Papasquiaro fondò il movimento poetico d'avanguardia infrarealista. Tale movimento si opponeva radicalmente ai poteri dominanti nella poesia messicana ed all'establishment letterario messicano. L'infrarealismo aveva come linee guida la rottura con la letteratura ufficiale e la volontà di stabilirsi come avanguardia. Anche se intorno a questo movimento ruotavano all’incirca una quindicina di poeti, Bolaño e Papasquiaro furono gli esponenti stilisticamente più solidi, autori di una poesia quotidiana, dissonante e con vari elementi dadaisti.
A causa delle sue caratteristiche e dello spirito contestatore, il movimento infrarealista trovò numerosi nemici e detrattori che lo emarginarono e gli negarono qualsiasi tipo di riconoscimento. La popolarità di Bolaño, però, ha fatto sì che questa emarginazione venisse lentamente superata.
Più tardi emigrò in Spagna dove viveva la madre. Lì praticò diversi lavori – vendemmiatore in estate, vigilante notturno in un campeggio a Castelldefels, commesso in un negozio del quartiere – prima di potersi dedicare completamente alla letteratura. Bolaño morì il 15 luglio 2003 all’ospedale Valle de Hebrón di Barcellona, lasciando incompiuto il romanzo 2666 con il quale aveva portato all’estremo la sua inventiva, questa volta attorno a un personaggio che riprende la figura di uno scrittore svanito.

Liberamente tratto da wiki:
http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Bola%C3%B1o

venerdì 15 gennaio 2010

mondo di merda

Mood del giorno: filo spinato...

Le mani nere sollevate ad afferrare l'aria. Pochi passi oltre, il vento sulla camicia anima la smorfia dell'ultimo respiro di una donna. E subito accanto, il corpo di un ragazzo ancora chino nella preghiera da cui non si è mai rialzato. Muoiono così gli immigrati. Così finiscono gli uomini e le donne che non sbarcano più a Lampedusa. Bloccati in Libia dall'accordo Roma-Tripoli e riconsegnati al deserto. Abbandonati sulla sabbia appena oltre il confine. A volte sono obbligati a proseguire a piedi: fino al fortino militare di Madama, piccolo avamposto dell'esercito del Niger, 80 chilometri più a Sud. Altre volte si perdono. Cadono a faccia in giù sfiniti, affamati, assetati senza che nessuno trovi più i loro cadaveri. Un filmato però rivela una di queste stragi. Un breve video che 'L'espresso' è riuscito a fare uscire dalla Libia e poi dal Niger. Un'operazione di rimpatrio andata male. Undici morti. Sette uomini e quattro donne, da quanto è possibile vedere nelle immagini.

Preciso.

Scossa di coscienza
Sconvolto dagli effetti apocalittici del terremoto di Haiti, sono andato in cerca di informazioni per scoprire com'era la vita nell'isola, fino all'altro ieri. Ho appreso che l'ottanta per cento degli haitiani vive (viveva) con meno di un dollaro al giorno. Che il novanta per cento abita (abitava) in baracche senza acqua potabile né elettricità. Che l'aspettativa di vita è (era) di 50 anni. Che un bambino su tre non raggiunge (raggiungeva) i 5 anni. E che, degli altri due, uno ha (aveva) la certezza pressoché assoluta di essere venduto come schiavo.

Se questa è (era) la vita, mi chiedo se sia poi tanto peggio la morte. Ma soprattutto mi chiedo perché la loro morte mi sconvolga tanto, mentre della loro vita non mi è mai importato un granché. So bene che non possiamo dilaniarci per tutto il dolore del mondo e che persino i santi sono costretti a selezionare i loro slanci di compassione. Eppure non posso fare a meno di riflettere sull'incongruenza di una situazione che - complice la potenza evocativa delle immagini - mi induce a piangere per un bambino sepolto sotto i detriti, senza pensare che si tratta dello stesso bambino affamato che aveva trascorso le ultime settimane a morire a rate su quella stessa strada. Così mi viene il sospetto che a straziarmi il cuore non sia la sofferenza degli haitiani, che esisteva già prima, ma il timore che una catastrofe del genere possa un giorno colpire anche qui. Non la solidarietà rispetto alle condizioni allucinanti del loro vivere, ma la paura che possa toccare anche a me il loro morire.

Circolo Circasso!

Non e' un nuovo ARCI a cui ho aderito, ma il MITICO ballo occitano di cui ho preso lezioni ieri...TROPPO divertente!!! (se solo la Dolce Meta' riuscisse a non figurarselo come una tortura e gli pungesse vaghezza di partecipare... :-P)
Alla fine dell'ultimo giro (ore 22.55) ho finalmente capito dove diavolo mettere la mano destra mentre il piede sinistro si avvita attorno al ginocchio destro e la mano sinistra si infila nella narice destra. Fico! Non vedo l'ora sia giovedi' prossimo per una nuova entusiasmante danza...

Il circolo circasso è un ballo popolare molto diffuso in Francia e in Italia. È originario della Scozia documentato a partire dalla fine del XIX secolo. Ora è diffuso e ballato nei bal folk in tutta l'Europa occidentale. È un ballo di cerchio a coppie. La danza si esegue su una musica in 2/4 o 6/8.
Posizione di partenza: in un grande cerchio, i ballerini si tengono per mano alternati una dama e un cavaliere.
- Nei primi 16 tempi tutti i ballerini tenendosi per mano avanzano, con 4 passi, verso l'interno del cerchio e sempre in 4 passi, rientrano all'esterno alla loro posizione originaria. Si ripete il tutto per due volte.
- Solo le donne avanzano verso il centro e ritornano (i cavalieri battono le mani a tempo) (8 tempi)
- Gli uomini avanzano e mentre rientrano si girano portandosi verso la dama posizionata alla loro sinistra (8 tempi)
- Le coppie così formate in posizione di danza ruotano sul posto (swing della coppia) in 16 tempi
- Passeggiata delle coppie sul cerchio in senso antiorario con la dama a destra del cavaliere e all'esterno del cerchio
- L'ultimo tempo vede le coppie aprirsi e rimettersi sul cerchio per riprendere la coreografia. La dama che era a sinistra di un cavaliere ora si ritrova alla sua destra: in questo modo il cavaliere danzerà con una nuova partner ad ogni giro
- I musicisti ripetono lo schema tante volte quante sono le coppie di ballerini in modo che ogni cavaliere possa ballare con tutte le dame.

domenica 10 gennaio 2010

Il peso della farfalla

De Luca mi fa lo stesso effetto di Coelho. Mi irrita terribilmente. Scrive queste frasi brevissime, soggetto, verbo, complemento oggetto, punto, e le spaccia per verità profondissime atte a svelare l'arcano della vita stessa. Non nego che in alcuni tratti di questo libro ci siano alcuni punti che invitano alla riflessione e belle immagini che nelle 3 parole di cui sopra evocano perfettamente un paesaggio o una sensazione (e lo stesso capita appunto leggendo Coelho), ma il resto trovo sia solo pomposità e puro esercizio di stile, lezioso e stucchevole. Inoltre, i personaggi troppo estremi nelle loro manifestazioni vitali, siano essi umani o animali, mi sanno di artefatto, di costruito a tavolino solo per stupire il lettore, perchè loro SANNO, loro conoscono i segreti della natura e della vita...ma per favore...davvero a me non suscitano nessuna emozione di sorta se non la voglia di finire in fretta il libro e iniziarne un altro, magari scritto da qualcuno con un pò più di umiltà in corpo. A me piacciono i libri in cui ci si può immedesimare respirando pagine dopo pagina con il personaggio stesso...qui al massimo mi è venuta voglia di mangiare con gusto polenta e camoscio in un qualche rifugio di montagna.

Oltre tutto, ma per cortesia: "[...] le donne fanno mosse di conchiglia, che si apre sia per buttare fuori che per risucchiare all'interno." A' Erri, ascolta, ti svelo un segreto...NON TUTTE le donne sono i boldroni che evidentemente hai conosciuto nella vita...

http://www.ibs.it/code/9788807017933/de-luca-erri/peso-della-farfalla.html

sabato 9 gennaio 2010

Parliamo di città con fascino...

...ISTANBUL!!! ...e mettiamo molti km fra noi e Fussen, tzè :-P
Beh, per soppiantare Lisbona e il suo decadente fascino diroccato dal mio cuore, neanche Istanbul è bastata...ma ci è andata molto vicina. Dovrei assolutamente tornarci in primavera e vederla sotto un'altra luce, con altri colori e magari con meno stanchezza in corpo.
Una visita per tutte: la Cisterna Basilica. Spettacolare. Per noi appassionati di Tomb Raider e Lara Croft al seguito è un sogno realizzato! Le luci che rasentano le colonne sono puro incanto, i pesci enormi che nuotano nel rosso dell'acqua come fantasmi, le teste delle meduse inquietanti...da sola vale il viaggio. Seconda bellissima tappa, la Moschea Blu, anche se devi toglierti le scarpe e tu, donna impura, coprirti la testa (grrrrrrrrr, reprimo la mia ira femminista ed entro...e ne vale la pena, è splendida, anche se vedere la trsitissima zona della preghiera per le donne, segregata in un angolo dietro a un paravento, è uno spettacolo deprimente). Chiaro che andare a Istanbul per la prima volta e non visitare Aya Sofia e Topkapi fa specie...ma davvero, la prima non vale assolutamente le 20 lire turche della visita (spoglia e in restauro, niente di che...), il secondo è tranquillamente skippabile in caso di tempi ristretti (solo l'harem è notevole, più che altro se si pensa a cosa non hanno visto quelle pareti!). Molto meglio privilegiare zone come il ponte di Galata e la sua torre, e il porto, davvero caratteristico con tutti quei pescatori e i baracchini che grigliano pesce in continuazione...e i Bazar, labirinti incredibili, spettacoli unici di colori, odori e rumori. Cinque sensi in estasi! Kebab a raffica e tè alla mela (assuefazione) sempre e dovunque completano l'opera.

Sherlock Holmes!

Nonostante gli anni luce che lo separano da Lock&Stock o da The Snatch, due film che ho adorato alle lacrime, Guy Ritchie decide che non è mai troppo tardi per farsi furbi, molla quel gran boldrone di Madonna a consolarsi con il nuovo 22enne profeticamente chiamato Gesù (no comment), e tira fuori questo film godibilissimo. Grandi Robert&Jude, affascinanti come sempre l'uno nella sua aria da drogato senza speranza, l'altro nella sua compostezza molto british. La trama è dark e la magia oscura sembra sovrastare il tutto, ma la spiegazione finale (la maniacale attenzione ai dettagli è la chiave!) svela la razionalità di fondo.
Divertenti le scene di scazzottate al rallenty prima ponderate nei dettagli dalla mente di Holmes :-)

Guru Alessio non apprezza tantissimo e dice: "[...] Dialoghi affilati, ma ritmo monotono: stud, bang, lock, stock, sdeng e marcetta musicale che fa da ninna/nanna. Non perderete il filo, appisolandovi al cinema: in qualsiasi momento vi risveglierete, staranno facendo a cazzotti."
http://www.alessioguzzano.com/

Paoletta, ora mi serve un TUO commento! :-)

Neuschwanstein: se PROPRIO passate di qui...

...si può fare un salto a visitarlo, ma proprio proprio se siete inseguiti dall'FBI e dovete disperdere le vostre tracce in mezzo alle orde di turisti felici di spendere 9 euro per vedere sta PACCHIANATA ASSURDA, diciamocelo.
Vedete la foto qui di fianco? Bene, d'inverno scordatevela. Freddo fott&%$** a parte, l'immagine classica che si ha del castello, stagliato su sfondo di meravigliosi alberi colorati in autunno e verdissimi d'estate, viene completamente disillusa da pietre grigio-bianche su montagne grigio-bianche...anche l'effetto scenografico della posizione, l'unica cosa a parer mio che valga una visita anche solo dall'esterno, va perso. Gli interni sono a dir poco stucchevoli e leziosi e ovunque permane, secondo me, il senso di finto gesso che si può trovare a Eurodisney nel castello della Bella Addormentata...e almeno lì trovi Paperino che ti solleva un pò il morale.
Sembra essere stato ridipinto e arredato (male, per altro, Ludwig e il buon gusto andavano decisamente da parti opposte) pochi giorni fa. E la cosa assurda è che ovunque campeggiano plateali cartelli che invitano a non toccare nulla, le colonne e le tende ad altezza uomo sono rivestite di plexiglass affinchè tu, turista dalle mani unte di pretzel che hai appena pagato 9 ignobili euro per vedere sta roba, non possa rovinare la sacralità del luogo. Oltretutto la visita è SOLO guidata (la nostra guida era una ragazza davvero simpa, che anzichè dire qualcosa tipo "signori, prego, da questa parte", masticava solo un "ANDIAMO!", urlato in perfetto stile gestapo), vuoi mai che tu, turista di cui sopra, possa perderti nei meandri di Eurodisney toccando i preziosi candelabri pacchianamente intagliati a cigni, cinghiali e puttini alati. Mamma mia. Se penso ai castelli della Loira, innanzitutto MOLTO più affascinanti (basti pensare a Chenonceau), dove ci si poteva muovere a proprio piacimento senza essere costretti a tenere un auricolare al collo o un SS sul groppone, o a Obidos, in Portogallo, dove si poteva addirittura camminare sulla cerchia muraria completa...mi vien da piangere. L'interessantissima visita, che comunque comprende solo poche stanze (il re era morto prima del completamento, aveva potuto fare meno danni del previsto) e che non passa neanche per il cortile da cui, se non altro, si sarebbe potuto avere un'altra prospettiva del castello, dura una 50ina di minuti. Da non fare l'errore tattico di spendere altri 9 euro per andare a visitare il castello basso, Hohenschwangau, ancora più pacchiano, e la cui visita dura appena mezz'ora.
Totalmente inutile farsi 6 ore buone di macchina e vignette varie per andare appositamente a vedere ste cruccate ignobili...se le tenGHIno pure e ci mettINo tutto il plexiglass che vogliono. W il castello di Racconigi!

giovedì 7 gennaio 2010

Vita sentimentale di un camionista

Direi che il giusto sottotitolo per questo libro potrebbe essere la spettacolare battuta di Dustin Hoffman in Tootsie: "You macho shithead!" :-)

Se sei una femminista convinta e vuoi un'ulteriore conferma che i maschi sono tutti dei gran bastardi, beh, questo è il romanzo per te. Lo leggi sperando che da pagina 2 in poi, al protagonista capiti il peggio, l'acne, la forfora, i peli della barba incarniti, il mal de panza cronico. E speri che muoia soffrendo in un qualche incidente stradale con il suo fott&%")*issimo camion.
Ossessivamente attento alla propria libertà al punto da preferire la vita sul fott&%")*issimo camion di cui sopra alla famiglia, Rafael (ahò, notare che sto grandissimo figlio di &/(*?$ ha 34 anni, mica 60...) tratta moglie, amante fissa e amanti occasionali allo stesso modo, oggetti da sfruttare per il proprio egoistico piacere. La sua condanna finale alla solitudine inizierà grazie a una donna conosciuta per caso, Tona (MITICAAAAAAAAAAAAAA, sei la nostra eroina!), che lo tratta con l'indifferenza e la supponenza da lui riservata alle donne che lo amano.
Scritto con uno stile secco e molto esplicito (anvedi, ahò, la Alicia...) e soprattutto senza l'ironia di fondo che muove Petra Delicado, il libro si legge a parer mio tutto d'un fiato sperando davvero che Rafael crepi, diciamocelo.
Al solito, i personaggi della Bartlett sono incredibilmente umani e incarnano alla perfezione i nostri lati più oscuri. Ed è tristemente vero quanto Rafael afferma sul bisogno assurdo di sicurezza che abbiamo di solito noi donne nei confronti della figura maschile: "[...] Le innamorate finiscono per diventare possessive. [...] Le donne erano tutte uguali, non sapevano apprezzare quello che avevano, deformavano la realtà. [...] sembrava che l'importante fosse soffrire, trovare delle difficoltà dove tutto sarebbe potuto andare bene. [...] Ma lei non si accontentava, voleva di più. Parole d'amore, promesse che avrebbe lasciato la famiglia e sarebbe andato a stare da lei [...], proprio il pantano in cui lui non intendeva più mettere i piedi."
Forse dovrebbe esserci un pochino più di Tona in tutte noi (un pochino, non esageriamo adesso!).

Il Tempo Invecchia in Fretta

E iniziamo il 2010 con una bella recensione, và...

"Ma questa è la cosa più bella del mondo! [...] Lo aveva detto una bambina calva trascinata in carrozzella da un'infermiera. Lei sapeva quale era la cosa più bella del mondo. Lui invece non lo sapeva. Possibile che alla sua età, con tutto quello che aveva visto e conosciuto, non sapesse ancora quale era la cosa più bella del mondo?"

Premetto che "Sostiene Pereira" è il mio libro preferito in ASSOLUTO, un romanzo di formazione straordinario... e che oltretutto mi ha insegnato ad amare Lisbona ad aeternum :-) ...ma che dopo questa meraviglia Tabucchi non ha più saputo appassionarmi allo stesso modo. Adoro il suo modo di scrivere, ma in molti casi sembra quasi un puro esercizio di stile e il racconto non va a parare da nessuna parte ("Il filo dell'Orizzonte" ne è un esempio lampante, peccato, era partito così bene...[*]). Questo suo Tempo che Invecchia in Fretta, a parer mio, prosegue abbastanza su questa strada. Una scrittura melodica e scorrevole, con belle immagini su cui soffermarsi...una per tutte, il tempo che scappa via come aria da un palloncino forato...e racconti toccanti come "Clof, clop, cloffete, cloppete" (che per la scena della zia malata in ospedale mi tocca molto da vicino, in questo periodo) o "Nuvole"...ma che alla fine lasciano un pò l'amaro in bocca perchè si vorrebbe saperne di più sui protagonisti e sul tempo che resta loro. Se si parte disillusi sulla trama, sapendo che la poesia di Tabucchi è intatta, è un libro gradevolissimo, ricco di quella vena malinconica che tanto mi aveva affascinata in Pereira, e di quello stile molto vicino al linguaggio parlato che lo rende un Joyce più fluente e poetico:

"[...] Le lingue moderne sono troppo frettolose, rispose l'uomo, nella fretta di comunicare diventano sintetiche [...] il greco antico nella declinazione dei verbi ha il duale, noi abbiamo solo il plurale, e quando noi diciamo noi, in questo caso io e te, possiamo significare anche molte persone, ma i greci antichi, che erano molto esatti, se quella cosa la stiamo facendo o dicendo solo io e te, che siamo in due, usavano il duale."

[*] SPLENDIDA l'immagine dei tavolini da caffè imbevuti di segni: "[...] quattro tavolini di marmo, con le gambe di ferro verde, dove i cerchi del vino e del caffè, che il marmo ha assorbito e fatto suoi, disegnano geroglifici, figurine da interpretare, l'archeologia di un passato prossimo di altri avventori, di altre serate [...]".
E' fantastica, secondo me, questa descrizione di un dettaglio così inosservato come un segno su un tavolo.


Questa recensione è anche su: http://www.ibs.it/code/9788807017841/tabucchi-antonio/tempo-invecchia-in-fretta.html