martedì 4 maggio 2010

Departures

Si piange perchè a tutti noi è capitato di perdere qualcuno di caro. Si piange perchè a tutti noi è capitato di sentirsi crollare il mondo addosso dalla solitudine e dal senso di abbandono. Si piange perchè tutti noi speriamo che i nostri cari ci ricordino e ci proteggano e soprattutto che finalmente possano stare bene mentre ci aspettano. Si piange perchè si somatizza il lutto delle famiglie rappresentate. E poi si piange perchè i gesti amorevoli, delicati e pazienti con cui il protagonista (Masahiro Motoki, bravissimo) avvolge il defunto nel kimono rituale, lo lava, lo sbarba, lo trucca conferendogli il colorito che aveva in vita, gli stringe le mani in preghiera, fanno piangere da bestia, ecco.
Ma poi si ride! Si ride quando lui crede di trovarsi in un’agenzia turistica, “...per accompagnare le persone nei viaggi”, dice l’annuncio di lavoro, si ride quando posa come modello – fa il morto – per un video commerciale sulle tecniche di preparazione dei defunti, “...a volte bisogna chiudere l’ano del cadavere con un batuffolo di cotone per evitare la fuoriuscita di liquidi corporei”, la sua faccia che dovrebbe essere impassibile è in realtá uno spettacolo di emozioni tutte ugualmente disgustate, si ride quando deve affrontare il suo primo incarico che ha la sfortuna di essere una vecchina trovata morta dopo 2 settimane, si ride quando la salma di una donna si scopre possedere "il coso", si ride alla follia fra le lacrime sul finale e sulla teoria dei “sassi parlanti”.
E poi si amano i giapponesi, inkazzatissimi per 5 (CINQUE) minuti di ritardo, i loro inchini continui e profondi, i loro bagni termali, i coglioni di pesce palla grigliati al sale (testuale!), il pollo yakitori, i cartocci di dolci avvolti nel giornale, le collezioni di bambole, i vestitini da manga, il letto sul pavimento, le stuoie, le porte scorrevoli in carta di riso, il violoncello suonato con il Fuji sullo sfondo, i cigni selvatici, i petali di pesco che volano nel vento, l’Inno alla Gioia con cui si apre il film.
La musica è, inutile dirlo, pura poesia.

http://www.youtube.com/watch?v=72UHlQ4TyHA

3 commenti:

  1. Mi hai convinto lo scaricherò!
    Almeno guardando questa pellicola mi sembrerà di essere li....

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  2. Cos’è la tanatoestetica? In generale non so, ma in quel di Yamagata è poesia allo stato puro ke fa ridere, piangere ed emozionare…

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