martedì 18 gennaio 2011

Hereafter

Skatta in sala un brivido d’italico orgoglio quando Matt Damon inizia a frequentare un corso di cucina nostrana col cuoco Carlo e skatta palpabile la passione “Piemunt Liber” quando suddetto Carlo fa bere a tutti i presenti un bicchiere di Barbaresco docg, lodando le cuneesi vigne da oltreoceano. Sdegno e snobistica alterigia quando invece Bryce Dallas Howard – di nuovo cieca – non distingue un cucchiaio di nocciole tostate dalla passata di pomodoro, tzé, americani hamburgerari, ma cosa vuoi che ne sappiano di buona cucina.
Il film comunque parla di Aldilá, non di cibo, scusate, stavo divagando.
Dopo aver passato un terzo del film con la pelle d’oca (perché non so cosa farci ma a me i fantasmi fanno ancora paura), un terzo a piangere (perché il gemello rimasto ha un faccino Oliver Twist da strappare il cuore) e l’ultimo terzo con le palle girate perché l’idea di fare tutta la parte ambientata a Parigi in francese con i sottotitoli trovo sia davvero poco funzionale ai fini della scorrevolezza del film, tirando le somme direi che Clint ha creato – come sempre – un prodotto ben recitato, toccante, commovente e per nulla scontato (eccezion fatta, direi, per il personaggio del fratello di Matt che vuole sfruttare a fini monetari il "dono"), ma forse un pó lento in alcuni tratti e con alcune soluzioni (vedi appunto sti noiosissimi ed eterni sottotitoli) che ammazzano l’attenzione e fanno rimpiangere Gran Torino.
Ben diretta la scena iniziale dello tsunami, che rende perfettamente l’idea di panico e di inevitabilitá, la scena del berretto volante a Charing Cross (ri-pelle d’oca), i flash ripetuti degli spiriti/ombre e la telefonata dell’editore americano (“Il suo libro ci piace, lo vorremmo pubblicare”, ma questa é una cosa mia, nel film non é un cosí grande capolavoro!). Odio viscerale per il solito Macho Shithead che antepone la gnocca rampante alla carampana calante.
Il messaggio finale, decisamente a libera interpretazione, secondo me é comunque ottimistico: finalmente un pó di futuro prossimo QUI e non il solito presente spiritico AL DI LÁ del reale e tangibile.

4 commenti:

  1. Io invece ho molto apprezzato il fascino macho e quello decisamente più elegante rispettivamente del capo e dell'editore della carampana calante ... inoltre ho pensato che il culo della cieca Bryce Dallas Howard (che avrei fatto a pezzettini per restare in tema di cucina) a me finora non è mai capitato, eh vabbè che non sono gnokka come lei però come minimo a me il Carlo avrebbe affibbiato in coppia il vecchino senza dentiera, altro che Matt.
    Mi sarebbe piaciuto dire a Matt "guarda che se la sera prima di andare a letto ti senti il Dickens col ca@#o che dormi sereno", ma no modo di interagire con lui su questa terra ...
    C'è da dire che avevo anche molta fame per cui non vedevo l'ora di uscire dal cinema e forse a stomaco pieno sarei stata un po' più clemente ... di tutto il film salvo il gemellino dolcissimo che riesce pure ad aiutare Matt ad inciuciare con la carampana.

    Insomma Clint poteva andare in pensione dopo Gran Torino ... a questo punto spero che 'sto film non sia quello del retirement xkè altimenti QUI il ricordo non ce lo lascia tanto buono ;-)!!!!!

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  2. Clo mi fa sapere che lamentarsi dei sottotitoli e' da "pigri provinciali" :-)
    Maronna, Clo, ma tu l'hai visto sto film? E non ti sei fatta due palle tante? Ah gia', ma anche se l'avessi visto a te il francese non avrebbe dato fastidio primo perche' il film sarebbe stato TUTTO in francese e secondo perche' quindi avresti capito tutto al volo e non ti sarebbe toccato leggere spostandoti continuamente a destra e a mancina perche' quello davanti a te era alto 1 m e 90!

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  3. Si l'unica cosa degna di nota di sto film è la pubblicità che fa al Piemonte questo film americano e meno male dato i nostri politici su questo fronte non ci sanno fare.... già su nessun fronte, ma questa è un'altra storia!
    La scena dello Tsunami bella ma con un grossa incongruenza e il mistero del berretto svolazzante lo avevo capito senza che me lo spiegasse alla fine l'altro gemello.
    Voto 5

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  4. a volte mancan congiunzioni e a volte si perdon gli apostrofi, ma il giudizio da 5 sempre rimane!

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