Pietá è morta. No mezzi termini.
In ordine di abbandono:
1. Casino Totale, di Jean-Claude Izzo. Giunta fui fino al ritrovamento del cadavere martoriato di una ragazza che proprio non avrebbe dovuto morire invece, ecco. Non c’entrava nulla con la trama noir di base, perchè mai ha dovuto farla finire in quel modo? Chiuso il libro inkazzata nera e anche un pó disgustata. Peccato perchè lo stile non era malaccio.
2. Alfred&Emily, di Doris Lessing. Arrivata a malapena a pagina 12, richiuso, spento la luce e addormentata di botto. Ho avuto la mia fase “Doris Lessing” molti anni fa, quando avevo il mal d’Africa, e conservo un bel ricordo di
Se gioventù sapesse, ad esempio. Ma ora che questa fase si è acquietata, trovo i suoi libri decisamente pallosi.
3. La Casa Nera, di Patricia Highsmith. Ma cos’è STA ROBA, esattamente? Il racconto più furbo parla di una che riparando un cesto di vimini trovato sulla spiaggia, si fa venire una crisi d’angoscia perchè non capisce come sia stata capace di riparlarlo cosí bene, vuoi mai che in un’altra vita fossi una riparatrice di cesti, oddio che ansia. Eeeeeeehhhhhhh??? Ma stiamo scherzando???? 12 euro buttati nel cess(T)o.
4. Il Gaucho Insostenibile, di Roberto Bolaño. Zzzzzzz...zzzzzzzz...zzzzz...zzzzzz...
5. La Vita Davanti a Sè, di Gary Romain. Maronna che palle...che lagna mortale, che barba totale! Lento oltre ogni dire e con personaggi a dir poco incredibili, ideati a parer mio solo per suscitare un pó di empatico pietismo per il protagonista. W Oliver Twist!
6. Trilogia della Cittá di K, di Agota Kristoff. Chiuso il libro nell’ennesimo punto trash zuppo di sangue e sbudellamenti, dopo essere passata a stento attraverso le pagine a base di pedopompini. Squallore&disgusto, peggio di
Cecitá di Saramago che, se non altro però, pretendeva di avere una morale di fondo.
7. Breaking Dawn, di Stephenie Meyer. Oh, Signore. Tre libri erano giá decisamente troppi, figuriamoci quattro. Due sarebbero stati, forse, il giusto livello di sopportazione di melensi dialoghi del calibro di “ti amo”, “no, ti amo di più io”, “no, di più io”, “no, ho detto di più io”, e una trama deboluccia e stiracchiata con tagli mirati sulle scene d’azione che non sono proprio il forte della Meyer. Bella ci mette 3 libri per decidere a chi darla e in questo finalmente sceglie il vampiro che la mette subito incinta e nasce una femmina fra atroci dolori di mammá e poi, per Dio, ho smesso perchè non ce la facevo davvero più. E pazienza se resteró con l’atroce incognita di come va a finire la storia.
8. L’Ospite, di Stephenie Meyer. Oh, Signore. Non paga di essermi tritata i maroni con i 4 mattonazzi di
Twilight, in una botta di sfiga decido di comprare sta MERDA. Arrivo a stento alle prime 20 pagine, poi ho voglia di usare il libro al posto della carta igienica.
9. Ogni Cosa E’ Illuminata, di J.S.Foer. Stranissimo caso di film STUPENDO e libro ORRIPILANTE. Assurdo, delirante, crudo e sessualmente deviato. Lo sceneggiatore che è riuscito a tirar fuori da sta mostruositá ignobile quel capolavoro dolcissimo e intenso che era il film con Frodo occhialuto, è un GENIO. La scena della patata (“...non avete nulla senza carne?”) rasenta i limiti dell’Estetica Perfezione.
10. Eragon, di Christopher Paolini. Niente da fare, sono cresciuta. Peccato. Addio draghi :-(
Questi 10 solo per cominciare...