Primo: Kati ha una libreria.
Secondo: la libreria è a Istambul, città nel cui fascino ho avuto recentemente il piacere di immergermi.
Terzo: Kati ha origini berlinesi e la parte che si svolge a Berlino ho avuto l'occasione di leggerla proprio mentre mi trovavo a Berlino, ma meglio di così.
Quarto: Kati è una disincantata e ironica 43enne alle prese con sbalzi ormonali mica da ridere dei quali mi sento fortemente partecipe.
Un buon mix di ingredienti che fanno di questo giallo un insolito piatto fusion. Una tedesca che ama Istambul e che ci vive da 13 anni perchè ne preferisce l'indomito casino alla rigidità crucca, è una protagonista originalissima e - oserei dire - molto autobiografica, essendo la stessa Aykol di origini turche ma eterna zingara fra Istambul e Berlino. I personaggi sono ben delineati per quanto spesso semplici spalle in quella che è la vita di Kati al di fuori della libreria (originale anch'essa, vende solo gialli) nelle afose serate sul Bosforo.
E poi niente da fare, i romanzi ambientati in posti in cui sono stata e nei quali mi ritrovo a camminare e a ricordare gli stessi odori respirati sulla carta, hanno una marcia in più. Bello, da leggere, lo consiglio.
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