martedì 12 ottobre 2010

Sex&The Wonderland o Alice&The City

Non ho capito bene per quale strana circonvoluzione mentale, ma sono riuscita ad accostare la lettura di due libri diametralmente opposti come genere e come pubblico, senza farci il benchè minimo caso: “Alice nel paese delle Meraviglie” e “Sex&The City”. Un po’ come quella volta in cui al pub ho ordinato un hot-dog alla senape e crauti e gli ho abbinato latte e menta come bevanda.
Vergognomi molto ma non avevo mai letto prima Alice – il libro preferito dal Delfino – vagheggiando la storia solo per aver visto in loop il cartone della Disney in videocassetta quando suddetto Delfino era piccolo e, almeno all’epoca, più basso di me (è durata ahimè poco!).
Chiaro che il tono è fanciullesco, diciamo, ma la Fantasia inesauribile di Carroll fa capire fin dalle prime righe zompettanti di conigli bianchi con tanto di panciotto, il motivo per cui questo libro è diventato l’emblema di tutte le arti fantastiche. A pagina 1 siamo giá caduti nel tunnel che ci porta nel Paese delle Meraviglie, a pagina 2 abbiamo giá bevuto la bibita riducente e sbirciato dal buco della serratura oltre la porticina chiusa, a pagina 3 dimenticato la chiave sul tavolo, mangiato la torta allungante, pianto tanto da allagare la stanza. Ode a Walt Disney e ai suoi disegni meravigliosi che mi sono tornati in mente a ogni incontro di Alice: lo stregatto, il brucaliffo, ma soprattutto le sottilissime carte da gioco-guardie della Regina di Cuori che le svolazzano attorno fino a svegliarla dal sogno.
Non si capisce bene invece quale sia il sogno della ragazza media newyorkese (etá variabile dai 25 ai 40 anni) che passa le serate a ubriacarsi, sniffare coca e trombare il primo che passa, possibilmente chiusa nel lussuosissimo gabinetto di qualche trendy locale. Invidia le donne sposate? In parte sí, ma ne detesta anche lo stile di vita ormai privo di passione e vitalitá. Invidia chi ha almeno un ragazzo fisso? In parte sí, ma solo se il ragazzo in questione ha per lo meno un loft con vista su Park Avenue. Ambisce quindi solo a trovare uno ricco che la possa mantenre? Certo, ma dev’essere anche giovane e affascinante perchè se è ricco ma vecchio, tanto vale ricominciare la sfilza dei bar notturni dove rimorchiare il fighetto di turno. L’uomo sposato cornifica spesso e volentieri oppure è un abulico asessuato che viene cornificato, l’uomo single sbava solo per modelle e attricette più o meno famose ma tutte invariabilmente zoccole, oppure è gay e quindi fuori gioco. Il sesso a tre è quasi preferito a quello “normale” per una faccenda di semplice noia, i sentimenti – posto che esistano – vengono calpestati senza remore, lavoretti di gonfiaggio in gambio di passaggi in auto, se non vesti griffata, non sei gnocca, non sei famosa, non sei nessuno, fa' che non uscire direttamente di casa.
Anche senza essere eccessivamente bacchettoni, lo squallore micidiale che emerge da questo libro fa quasi sperare che l’intera faccenda sia romanzata, ma sembra invece che questa sia una raccolta di articoli su esperienze testate di persona (mica scema!) da Candace Bushnell, opinionista del New York Observer e nota mign...ehm...frequentatrice di esclusivissimi party della Grande Mela (marcia, a questo punto). Gli stessi posti in cui io, personalmente, potrei morire di skazzo dopo aver preso a testate una buona metá degli invitati. Dopo aver letto questo libro, la mia idea di “Capodanno a NY, Time Square, champagne” sta rapidamente shiftando su “Capodanno a Pessinetto Fuori, chiesa parrocchiale di San Firmino martire, tombolata”.

2 commenti:

  1. Forse il legame fra i due libri e' questo?

    http://www.sagarana.net/rivista/numero20/saggio5.html

    RispondiElimina
  2. il diavolo e l'acqua santa:) ... xò tra i due ci sarà pure una sana contaminazione di mezzo!!!vada per pessinetto fuori:), ma la chiesa parrocchiale con la tombolata NOOOOO.....OOOOOO ... a meno che ... a meno che .... la TOMBOLATA non sia seguita da una grande FAGIOLATA;)!!!!!

    RispondiElimina