venerdì 11 marzo 2011

Flashdance

La cosa che mi ha colpita di piú di questo spettacolo é stata sicuramente la testa riccia di quella di fronte, che avrei voluto – con tutto il rispetto – pigliare a potenti ceffoni a ritmo delle sue ondulazioni. Mia cugina (che comunque é 1.80, non un tappo come me) avrebbe fatto altrettanto con il figlio di costei, un nerd altissimo e totalmente disinteressato allo show nonostante l’abbondanza di tette&culi, che che si grattava continuamente un orecchio proprio in traiettoria palco. Detto questo.
Forse la storia di questo classico del 1983 (oddio, com’ero giovane!) non era adatta a una trasposizione in musical, perché ho avuto la netta impressione che alcuni balletti e canzoni fossero stati inseriti un pó a sproposito, piú per riempire due ore di spettacolo che non ai fini della narrazione in sé. Un esempio per tutti, la sovrabbondante ripetizione dei litigi madre-figlia per affrontare l’audizione nella prestigiosa accademia di ballo di Pittsburgh...detto una volta “affronta le tue paure e realizza i tuoi sogni”...dette tutte, no? Invece questo tema, sia parlato che cantato a oltranza (la parola “sogno” é stata ripetuta piú volte qui che non nello studio del dott. Freud durante tutta la sua onorata carriera), é stato portato avanti a parer mio un pó alla nausea. Va bene il mito americazzo della “seconda chance”, va bene che la trama si incentrava principalmente su questo argomento, peró non a discapito di una recitazione tutto sommato poco emozionante e a musiche molto sottotono rispetto alle originali (si salvavano solo “Maniac”, “Gloria” e ovviamente “What a feeling”) e poco coinvolgenti a livello di ritmo.
Devo ammettere che neanche la scena finale é riuscita a emozionarmi come speravo, forse giá oltremodo annoiata dalla parte precedente, nonostante mi renda perfettamente conto che una delle fonti principali di delusione siano le canzoni tradotte in italiano che perdono parecchio del loro fascino.
Ah, il tutto per QUARANTAQUATTRO euro (scontato, se no sarebbe costato 54!!!!); prezzi ASSURDI dell’Alfieri, pazzesco.
Lato assolutamente positivo dello spettacolo: le voci dei protagonisti, eccezionali, le migliori mai ascoltate in un musical (http://www.torinospettacoli.com/alfieri.pdf).

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