martedì 15 giugno 2010

Robin Hood!

E’un prequel, diciamo. L’inizio della leggenda di Robin Hood nella foresta di Sherwood, del cattivissimo sceriffo di Nottingham, di Lady Marian (Cate Blanchett secondo me non è mai stata cosí bella) e del rubare ai ricchi per dare ai poveri. Dalle crociate in Terra Santa passando per la Francia, l’arciere provetto Robin Qualcosa (usurpa il nome Locksley a un sir morente), segue re Riccardo Cuor di Leone che assedia castelli con fare sborone per poi farsi trapassare da una freccia scoccata per caso da un cuoco (si sa che i francesi in cucina danno il meglio). Ah sí? Ma Riccardo non tornava dopo da eroe e ribaltava il fratello pirla dal trono? Mah. A sentire Ridley Scott che magnificava il suo film rispetto al Robin Hood di Kevin Costner (che per altro io ho amato moltissimo, non foss’altro per “Everything I do” di Bryan e per Alan Rickman mitico sceriffo di Nottingham!), le cose sono andate esattamente cosí. Robin torna in Inghilterra riportando la corona di Riccardo a mamma sua che ne incorona seduta stante il fratello scemo dallo sguardo bovino, e si fa passare per Locksley presentandosi al di lui castello a Nottingham, ivi trovandoci la bellissima vedova e l’ammiccante papi con la voce di Silente (ma quanti SECOLI ha Max Von Sydow ormai?) che lo accoglie come fosse il figlio vero. Da qui in poi è tutto un mix di Gladiatori con tanto di arringhe alle truppe, sbarchi in Normandia alla soldato Ryan, un po’ di Troy, alcuni elementi di Elizabeth, e poi tutta la dannatissima serie di film in cui il protagonista somatizza un rapporto conflittuale col padre. Eppure son sicura di aver letto che Ridley affermava tronfio e pomposo qualcosa tipo: “il mio film è assolutamente originale”.
Comunque: forse un po’ lento all’inizio - anche perchè a parer mio non si capisce bene dove si voglia andare a parare – il film è guardabilissimo, in primis per un Russel Crowe in notevole forma fisica che sembra esserci nato, su quel cavallo e per questo gli perdoniamo di avere solo due espressioni facciali (triste/meno triste). Solo alla fine del film ho intuito che un tale John detto “Piccolo” dagli amici del cuore era il famoso Little John; a volte, le traduzioni...
Chiccona del film, il principe Giovanni che rinfaccia a mammina di preferirgli Riccardo...come non tornare al Robin Hood di Walt Disney col leone scemo che si succhiava il pollice piangendo per lo stesso motivo? Il cartone della Disney resta - comunque e assolutamente - IMBATTIBILE.

2 commenti:

  1. x me la versione più bella resta ancora quella della walt disney:)!
    Russell era xò in gran forma e sulla Blanchett che dire ... non c'è competizione!!!
    X il resto mi sono annoiata alla grande quando l'ho visto:-(!!!!
    Forse se non si fosse chiamato Robin Hood mi sarebbe piaicuto di più ....

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  2. DELUSIONEEEEEEEEEEE!

    Per un'attimo, un solo flebile attimo, la tua locandina mi aveva fatto pensare ad un seguito della Walt Disney il più bel cartoon Disney della mia fanciullezza (ne conservo anche il libro illustrato).

    W Sir Biss! (http://www.youtube.com/watch?v=5DkQ6qr1l_k&feature=related)

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