giovedì 3 giugno 2010

You are leaving the american sector!

...recita il cartellone al Checkpoint Charlie, dove fino alla caduta del Muro si trovava il passaggio che collegava il settore di occupazione sovietico con quello americano quando Berlino era ancora divisa in due. Un posto reso molto turistico dai figuranti in divisa che pretendono 1 euro a persona a foto e dai mille baracchini che vendono cappelli di staliniana pelliccia e stellette sovietiche made in Taiwan ("original stamp" ci dice uno, ma certo, senti, almeno taci e non insultare la mia intelligenza da turista bovaro che ci tengo), ma che conserva comunque un certo fascino storico.
Prima tappa della zingarata di 3 giorni a Berlino con il Delfino (Luce dei Miei Occhi per gli amici), lasciamo il Checkpoint per dirigerci a piedi verso il Museo dell'Ebraismo, uno dei musei più eclettici e strutturalmente originali che abbia mai avuto il piacere di visitare. Ha una forma a zigzag che dovrebbe rappresentare il percorso tortuoso della storia ebraica e finestre simili a ferite nei muri di zinco. Uno dei corridoi del piano terra, chiamato "percorso dei lager", finisce in una torre altissima, vuota, buia, da cui si sentono soltanto i rumori del traffico all'esterno che rimbombano e riesce a dare un bel senso di angoscia claustrofobica. Il giardino di monoliti granitici all'esterno non è su un unico piano e così pure le pareti dei blocchi sono inclinate; io e il Delfino abbiamo dovuto spesso appoggiarci perchè la nausea da mal di mare stava avendo la meglio, il senso di equilibrio era decisamente alterato.
Di nuovo a piedi, raggiungiamo la via principale, la Unter den Linden, dove inauguriamo il primo dei molteplici curry wurst ("uao, chissà cosa sarà!", beh, è un wurstel con su del curry, geniale nella sua semplicità) e la prima delle molteplici Becks Lemon, dal gusto divinamente artificiale.
Quindi attraverso la Porta di Brandeburgo, perchè non fare un salto - sempre a piedi - allo Zoo di Berlino a vedere Knut, passando per il Parlamento e per il Tiergarten, 167 fior di ettari di parco cittadino? Idea geniale, ginocchio destro cimito, spero sia recuperabile e che non lo debbano amputare. Meno male che ha cominciato a farmi male solo in discesa, altrimenti avrei passato 3 giorni in hotel. Hotel mitico, fra l'altro, scelto per botta di culo da Delfino a due passi da Hackescher Markt, con i suoi cortili liberty spettacolari, pieni di negozietti, atelier e angoli bucolici, davvero piacevoli da visitare.
Altre ganzate berlinesi, per farla breve: l'East Side Gallery, i resti del Muro diventato una galleria a cielo aperto e dipinto da meravigliosi murales, le rilassanti spiaggette lungo la Sprea dove sedersi su una sdraio sorseggiando una birra (credo la 6-7a della giornata, eh vabbè, ma vado in Germania, posso mica bere acqua, no?), il Memoriale agli ebrei morti nei lager, 2700 monoliti di granito nero, a diverse altezze, con luci e ombre nette che danno un'idea della vastità della strage impressionante, la splendida trasparente cupola del Parlamento (coda micidiale a parte per salire perchè ti controllano anche i peli del &%&), l'elefantino dello Zoo alle prese con un ramoscello, un secondo curry wurst dalle dimensioni elefantiache, appunto, il parco immenso di Charlottenburg, gli assaggi di birra artigianale in un pub vicino al castello, la porta di Isthar al Pergamon Museum, pazzesca, il divertente Sea Life che ha anche una vasca cilindrica alta 16 metri nella quale passa un ascensore (la colonna si trova nella hall del Radisson hotel, inutile dire che sono riuscita a farmi ciufire 11 euro per un drink per stare lì a rimirarla dall'esterno la prima sera, però è troppo bella e dall'interno i pesci sembrano volare nelle stanze dell'hotel!) e - dulcis in fundo, l'angolo techno - il Sony Center in Potsdamer Platz. Spettacolare il soffitto a vela con tiranti d'acciaio a imbuto spazio-temporale che di notte cambiano colore...e qui si trova anche l'IMAX theatre (c'è anche in Bangladesh, l'unico posto che non ce l'ha è l'Italia. No comment) che OVVIAMENTE non ho potuto trattenermi dal visitare, essendo per di più proiettato un 3D sulla vita begli oceani. MERAVIGLIA. Questo è quello che chiamo 3D (Avatar, su&"%&!!!)!!!!!
Unico pacco: la torre della televisione, DICIASSETTE EUROOOOOO per salire e scoprire che dai vetri sporchi si vedeva malissimo e che comunque Berlino è una città molto buia, con tantissimi spazi vuoti (i parchi) e quindi, da questo punto di vista, poco interessante.
Chicca: sono riuscita a chiedere "wasser, s'il vous plait" al bar dell'aeroporto, questo è il grandissimo problema di chi, come me, padroneggia perfettamente troppe lingue. Swicciare diventa difficile.
Appena scrivo per bene il resoconto su turistipercaso, pubblico il link qui.

http://turistipercaso.it/berlino/58554/3-giorni-a-berlino.html

1 commento:

  1. altro ke lonely planet;), sei MITICAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA:)!!!!!

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