venerdì 25 febbraio 2011

Immaturi

Il mio incubo ricorrente – e non serve uno strizza per interpretarlo – é che mi chiamino dalla segreteria dell’universitá dicendomi che la mia laurea non é valida perché uno degli esami (di mate, nella fattispecie) é da rifare per un qualche disguido burocratico. Solitamente mi sveglio urlando, in un bagno di sudore&lacrime. Mai e poi mai vorrei rivivere l’ansia patologica di quegli anni e mai e poi mai avrei, adesso, la forza di volontá necessaria a concentrarmi per studiare quelle schifezze di materie che giá in epoca di neuroni “freschi” odiavo. Puah.
Nel film non é la laurea ma il diploma di maturitá, quello da riprendere dopo 20 anni di assenza dai banchi scolastici, ma il titolo gioca ovviamente sull’immaturitá dei protagonisti, tutti sulla 40ina ma ancora profondamente fragili e insicuri (mi immedesimo): chi non vuole diventare padre, chi non riesce ad affrontare una relazione stabile, chi vive ancora con i genitori dormendo nel letto a castello di quando era piccolo.
Quest’ultimo é stato il mio preferito, un comicissimo Ricky Memphis con mammina al seguito e padre romanaccio invece arcistufo della sua presenza in casa. Peró, peró...mica male anche gli altri attori (che poi son praticamente sempre gli stessi utilizzati per questi film sui 40enni in crisi; strano che non ci fosse Accorsi!), che sono riusciti a rendere bene e senza troppe melensaggini il senso di amicizia e affiatamento che li ha accompagnati per tutti gli anni post liceo: Ambra Angiolini in primis - ne ha fatta di strada da velina coglionicina con auricolare di Non é la Rai - Raoul per rifarsi gli occhi, Paolo&Luca nel pieno del loro stile, Alessandro Tiberi, giá apprezzato in Generazione 1000 euro, in un ruolo dolcissimo anche se di secondo piano, Barabara Bobulova che non credo di aver mai visto e mi é piaciuta molto nel ruolo di madre imbranata, e financo la Caprioli, che reggo pochissimo, ma che per una volta non ha una parte da donna facile, diciamo, e dicendo un paio di battute in croce, sembra quasi saper recitare. Menzione d’onore alla bambina che interpreta l’intraprendente figlia della Bobulova; le sue perle di saggezza elementare sui ruoli uomo-donna sono da manuale.

P.S. Sono andata anche a vedere Il Discorso del Re, ovviamente...gran film con straordinari protagonisti...ma per la recensione mi associo in pieno con l’irreprensibile: http://whambamthanks.blogspot.com/2011/02/il-discorso-del-re.html

1 commento: