Piú ci penso e piú il finale di questa commedia dai risvolti fin troppo attuali non mi ha dato la giusta soddisfazione. Paoletta (il lato pragmatico/realista della coppia cinefila) dice che La Vita Facile, alla fin fine, la sognano pure quelli di Emergency; io (il lato utopico/idealista della coppia cinefila) dico che la segreta speranza che esista ancora qualcuno al mondo in grado di resistere al fascino indiscusso delle mazzette da 500, é l’ultima a morire. Come si dice, ai posteri l’ardua sentenza.
E’ uno di quei rari casi in cui avrei bramato il finale holliwoodiano di rito con tutti felici&contenti&amici come prima tranne i cattivi arraffoni. O forse...ripensandoci una volta in piú, i cattivi arraffoni sono stati davvero puniti - perché non si puó certo annoverare il personaggio di Favino fra i buoni altruisti - e quindi il finale era davvero l’unico possibile perché lascia aperte le porte a una possibile espiazione/redenzione d’obbligo? Allora mettiamola cosí: non mi é piaciuta la fine che ha fatto Accorsi, ecco, appunto perché voglio ancora credere che la Medicina Senza Frontiere (se nasco un’altra volta peró faccio il medico in Kenya, sia ben chiaro!) paghi.
Detto questo, il film vanta un buon affiatamento fra gli attori, una bellissima fotografia di paesaggi africani (mi scappa il sigh...), dialoghi brillanti e numerose battute in romanaccio davvero spiritose (fantastico l'uso smodato dell'Amuchina gel anche contro la lebbra, mi ha ricordato me e la Fede in Madagascar!), musiche azzeccate e una valida idea di raccontare il passato italiano con pochi ma vividissimi flash back.
Il sottotitolo “Lui ama lei, lei ama lui...”, potrebbe far pensare a una commedia puramente sentimentale; invece il tema amoroso – che é comunque una delle molle che scatena la maggior parte delle grane nel film – non é peró tutto sommato cosí pesante da indurre a melensaggini mucciniane.
So che Paoletta commenterá “Accorsi BONO!”, quindi la anticipo: sí l’Accorsi ha un sorriso solare bellissimo e come la maggior parte degli uomini, arrivando ai 40 e irrughendosi attorno agli occhi, accentua anziché deprimere il suo fascino maxibon.