venerdì 26 marzo 2010

Il Nipote del Negus

Uscito ieri, comprato ieri sera, fumato in 1 ora e mezza.
Commento: ahahahahahahah!!!! AHAHAHAHAHAHAHA!!!! Camerata Federale! Resistere, romanamente resistere! La lettera va affidata a un camerata di comprovata fede fascista! Eja, eja, alalà! Ma questo è un complotto bolscevico! ...sembrava di sentire uno di quei filmati dell’Istituto Luce o Guzzanti in “Fascisti su Marte” (o anche il nostro Presidente in un comizio elettorale, dipende).
Sullo stesso stile della “Concessione del telefono”, quest’ennesima riprova del talento di Camilleri nel riprodurre italiota stupidità e variopinte lungaggini burocratiche, alterna parti con spettacolari dialoghi scritti in siculo doc alla Catarella (i vigatesi, incuriositi dall’arrivo dell’etiope che si vocifera dotato di elefantiache proporzioni, “nel naso?”, “ca quale naso e naso!!!”) o in fascistoide (i burocrati, romanamente dediti alla venerazione del mascellone), a parti di fittissimi botta-risposta fatti di proclami, missive, telegrammi fra Questore di Montelusa, commissario di polizia di Vigata (l’unico personaggio dotato di cervello, alla Montalbano, che intuisce le trame dell’etiope), ministero degli Esteri, Prefetto.
Il protagonista, il nipote di Ailè Selassiè, che viene ritratto attraverso le descrizioni altrui e non compare mai in prima persona, si rivela un furbissimo vitellone 19enne selvaggiamente libero da qualsiasi scrupolo sessuale, un godereccio amante della bella vita e dei bei vestiti che spende e spande i soldi carpiti all’ottusa amministrazione romana, sbeffeggiando mascellone e regia sovranità tutta.

Come anticipa Camilleri stesso dal suo sito: http://www.vigata.org/bibliografia/ilnipotedelnegus.shtml
«In questo romanzo prendo spunto da un fatto realmente accaduto. Negli anni Trenta a Caltanissetta, prima della guerra d’Etiopia, venne a studiare nella scuola mineraria il nipote del Negus, ovviamente spesato dalla sua Corte. Si trattava di un principe di sangue reale, un personaggio interessante, originale. Si discuteva dei confini con la Somalia e prese in giro tutti».

Un libro davvero divertente, da rileggere con piú calma, senza ingurgitarlo, gustandone appieno le sottigliezze. Resta lo sconforto di sapere che, al di là della narrazione centrale, purtroppo è tutto vero, tutto è successo veramente. Ci sarebbe da riderne alle lacrime, certe esibizioni di maschia virilità in camicia nera sembrano una barzelletta (“ma no, dai, la gente non poteva essere cosí stupida da credere a ste stronzate”), ma primo sto qui, con tutta la sua spocchia littoria ci ha consegnati nelle mani di Hitler e secondo...boh... impressione mia, ma certi comizi attuali mi ricordano palazzo Venezia. Anche il mascellone aveva promesso di sconfiggere il cancro? Non ricordo bene...

4 commenti:

  1. Poi voglio dire una cosa che non c'entra niente, ma insomma, il blog e' mio e dico quello che voglio quando voglio:
    J.J. ABRAHMS, MA VAFFANCULO TE, LA BLACK ROCK E LA STATUA CHE SI SPEZZA!!!!!!! Ma non ci credo, ma che STRONZATA GAlATTICA, ma minkia, ma dai...6 fottutissime serie per vedere STA CAGATA???????? Ma per favore...che delusione. BARF.

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  2. cavolo ... come sono stata lungimirante;-))... a non finire "lost in lost";-)))!!!!!

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  3. mi è venuta una mezza parola del giorno:
    "il nipote del Negrus"

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  4. strepitoso ...letto tutto d'un fiato e già ordinato su IBS;)!!!

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