In realta' questo post vuole celebrare l'unita' spettacolare che si e' creata in un gruppo misto di gente che finora si era solo limitata a sfiorarsi ogni tanto per puro caso. Uniti dalla FATICA ASSURDA patita per arrivare al rifugio Selleries a suon di ciaspole ("1 ora e 3 quarti al massimo" dice la guida alla partenza, ma che simpa. "No, nessuna salita impegnativa", "Manca solo piu' mezz'ora, tranquilli". Inutile dire che ERA TUTTO FALSO! :-D), io, la Meta', Paoletta, la Stefy Danzante e il Guru, siamo diventati una forza compatta contro le avversita' della Natura che ci voleva cibo per lupi dopo la prima salita. Grandiosa armonia collettiva, sicuramente pompata dai 2 litri di vino di sabato sera :-) e assaporata con il te' caldo bevuto dal thermos a mo' di grolla dell'amicizia.
Arriviamo alla meta dopo 2 ore e mezza abbondanti (ultimi su un gruppo di 43, ci tengo orgogliosa a sottolinearlo), ma il patimento e' subito compensato dalla vista della location: impatto visivo grandioso quando, sbucati dall'ultima (stavolta davvero) curva, vediamo il rifugio illuminato sotto una fitta nevicata e in una conca circondata da montagne pazzesche. Caloroso - in tutti i sensi - benevenuto dei gestori, Massimo e Sylvie (l'ottima cuoca!) che ci accompagnano subito nella nostra stanza al secondo piano, dove scopriamo di averla tutta a nostra disposizione con il bagno - con DOCCIA! Mai fu piu' gradita! - altrettanto riservato a noi soli. Scesi per cena, gustiamo l'ottima cucina del posto in un ambiente caloroso e goliardico: un tagliere misto di lonza con salsa tonnata, vol-au-vent ai funghi, sformato di carote, zuppa di verza e fontina e poi - meraviglia - polenta concia e normale alle quali abbinare salsiccia al sugo, IDILLIACA fonduta di gorgonzola e cervo al cioccolato (UNICO!). Un buon vino rosso e liquori locali hanno completato questa cena incredibilmente ricca di atmosfera. I proprietari e i camerieri meritano una menzione d'onore per la cortesia dimostrata, davvero mitici!!!
E poi diciamocelo: ma che figata e' dormire in rifugio, nei letti a castello, dopo una magnata colossale, con persone con le quali sei in sintonia perfetta, mentre fuori imperversa la tormenta che imbianca tutto il paesaggio fino a che la terra inizia a confondersi col cielo?
E' una di quelle sensazioni che io chiamo "primarie", molto panteiste, molto Avatar ;-)
E vorrei inoltre inneggiare - per non appesantire troppo il post metto un commento - alla bruschetta&birra del pub La Rosa Rossa di Fenestrelle che e' gia' la seconda volta che rinfranca i nostri spiriti oltremodo spossati dal freddo e dalla stanchezza. Di nuovo, proprietari stra-gentili e ottimo cibo.
RispondiEliminanon so se riuscite a sentirlo, ma oramai stregata dalla luna piena, lo sto ULULANDO;) "we bellissimissimissimissi....mo" !!!!
RispondiEliminaBriciola, a un certo punto, nel pieno della sfiancante salita, grondante sudore&lacrime, zaino fott&^%&#mente pesante in spalle e spalla destra piagata, faccio a tua sorella: "Ma pensa che figata se ci fosse qui anche Patty"...lei si e' messa a ridere...sai dirmi come mai? FORSE non e' il tuo genere? :-))))
RispondiEliminaAh, e poi mi sovviene la seguente FANTASTICA frase del Massimo Gestore: alla domanda "A che ora dobbiamo scendere per colazione?", ha risposto: "QUANDO VOLETE!"...MAI, dico MAI, parole furono piu' armoniose, al pensiero del sonno ristoratore prolungabile all'infinito...
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