venerdì 16 aprile 2010

Vitello stonato (?) e Gelateria gaia(!)

A parte tutto, non so se “etonnè” voglia dire “stonato”, aspe che cerco sul Collins...mumble...no, no, vuol dire “sorpreso”. Comunque, il nome del locale ovviamente gioca sul doppio senso con “tonnato” e ovviamente tale vitello compare nel menù. Menù non ricchissimo (3/4 antipasti, 3/4 primi, 3/4 secondi), anche perchè “Le Vitel Etonnè” (http://www.leviteletonne.com/) ha più pretese di vineria che non di ristorante, ma interessante. Il battuto di fassone (potenzialmente VIVREI di battuto di fassone) era ottimo e condito con un olio toscano che faceva guardare dall’alto in basso con spocchia estrema i francesi e i loro burracci aux fines herbes, i ravioli ripieni di salsiccia di Bra gustosissimi e originali, decorati con sottilissime fette di mela, forse un pò insipido lo sformato – non ricordo a cosa, mi sembra zucchini – che ha preso Metà, ma ottimo il suo puerco in crosta di rubatà con composta di mele di contorno. Traminer per lui e nebbiolo per me, scelti da una carta dei vini apprezzabile che include (eh beh! Vai di sano campanilismo) il barbera di Vinchio&Vaglio, anzi, l’OTTIMO barbera di Vinchio&Vaglio direi, e bravi quelli del tavolo vicino che l’hanno preso. Il tutto per 56 carte in due...mah, forse un pò caro ma neanche troppo.
Decisa poi a testare sul pavè di piazza Castello i taccazzi 7 cm degli stivali viola “operazione Bellafiga” acquistati per l’esorbitante cifra di 9,90 neuri 3 mesi fa e mai messi (ci sarà un motivo...), propongo passeggiata fino a via Palazzo di Città, dove dovrebbe trovarsi la gelateria di cui ci hanno parlato benissimo Roby&Mona ma di cui non ho afferrato il nome. Trovata smadonnando per sti tacchi che mi hanno ammazzato i piedi, apprezziamo parecchio l’originalità dei gusti proposti, fichi caramellati e ricotta, cioccolato fondente e arancia, mascarpone e miele caramellato, sorbetto alle pere al barolo o a mele e cannella...e – spettacolo – assimiliamo con stupore misto a venerazione la notizia che a fine mese uscirá “pesche&amaretto” e io potenzialmente vivrei di pesche all’amaretto. Simpa il proprietario e gelato ottimo, eh beh, che dire...si torna di fisso.

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