“Meglio vivere da mostro o morire da uomo onesto?” si domanda Leo negli ultimi istanti di questo bel film dalle atmosfere claustrofobiche e intriganti il giusto, che purtroppo io e Metà ci siamo ridotti a vedere nella deprimentissima sala 1 dell’Alfieri (dannazione alla tipa con coda di cavallo di fronte a me!), piccola e con tutte le poltrone allo stesso livello.
Forse un pò troppo lungo e manieristico in alcuni punti (ma di Scorsese è, inutile recriminare), forse i corridoi bui e sgocciolanti si sono già visti per lo meno in 4 o 5 Alien e in 6 o 7 Resident Evil, forse alcuni personaggi di contorno non hanno un ruolo molto ben definito rispetto alla centralissima coppia Di Caprio-Kingsley...però a parer mio, la trama che gioca sui piani realtà-ricordi-realtà alternativa è ben congeniata e ci sta anche il finale a interpretazione libera. Nulla è mai come sembra, quindi potrebbe anche essere l’ennesimo capovolgimento dei ruoli, chi sembra cattivo in realtà è il buono e viceversa.
Leo si presenta inciccionito, paranoico, tormentato e con occhio iniettato di sangue - e per questo direi assolutamente convincente nel suo ruolo di eroe di guerra pluridecorato, fra i primi ad entrare a Dachau dopo lo sbarco, e di agente federale dalla fama leggendaria. Ne ha fatta di strada – anzi di bracciate, direi – da Titanic...avrebbe potuto restare imprigionato nel ruolo del fighetto bamboccione e invece fra “Departed” e “Blood Diamonds”, solo per citare due film che mi sono piaciuti immensamente, ha dimostrato di essere cresciuto un bel pò. E bravo.
Drammaticissimi e inquietanti i flash back del lager (dal particolare delle mani gelate dei detenuti aggrappate al filo spinato, allo scarpone che allontana la pistola dall'aspirante suicida, alla fucilazione in massa delle SS catturate...“era omicidio, oramai, non era più guerra”), dei bambini nel lago (ma sarà vero?), dell’ala C del manicomio, dell’ansiolitica salita al faro in stile “La donna che visse due volte”, dei ricordi-incubo che si sovrappongono al mondo reale (ma in questo secondo me “L’uomo senza sonno” è il maestro del genere) fino a farne coincidere i contorni.
Un pò come è successo a me e Metà che ieri ci siamo sciroppati Lost 6x12, Flash Forward 1x14 e poi cinema e quando il Leo shutterava per l'island, non capivamo perchè non arrivasse Locke a smarronare con la faccenda del fato o per lo meno D.Gibbons a parlare di neutroni. Mah.
Ora però un film allegro lo vedrei...è il motivo per cui in settimana vado a vedere “Departures”...
Falquo
11 anni fa
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