giovedì 1 aprile 2010

It's complicated...

Eh beh, facile andare d'accordo quando tutto va bene...quando i figli sono grandi e vivono per conto proprio, quando il lavoro ormai non è più una scalata ma una vita di rendita, quando i soldi non sono un problema, quando la solitudine e il passare del tempo non si fanno sentire...il difficile sta nel coniugare figli, lavoro, soldi, salute in un matrimonio da portare avanti. Continuando ad amare. Continuando a credere ciecamente che la scelta fatta a 20 anni fosse quella giusta. Non dovrebbe essere "nella buona e nella cattiva sorte" in fondo?
Il plot del film non è assolutamente campato in aria, anzi...stufa lei della solitudine impostale dal marito fedifrago e stufo lui della seconda moglie giovane e figa ma stronza (un classico...W noi BELLE dentro!!!), i due finiscono per ritrovarsi dopo 10 anni di litigi per tentare una seconda volta di ricominiciare quanto interrotto...perchè in fondo non avevano mai smesso di amarsi. Però io dico: ma se mi ami, mi tradisci con la figazza di 20 anni più giovane? Ma brutto bastardo, ma io ti spezzo le gambe e dò fuoco alla Playstation! E invece la Meryl (DIVINA, come sempre, il suo fascino resta per me imbattibile, dall'Africa passando per i Ponti arrivando a Prada) ci ricasca, forse per amore dei figli a cui sa di aver sottratto qualcosa, forse per la troppa solitudine che si è autoimposta, forse anche perchè lui le fa tenerezza (dannato complesso dell'infermiera!), stressato com'è dalla stronza a presentarsi regolarmente alla clinica del seme ...
(Domani continuo il commento...ora troppo sonno....zzzzzz...
Eccomi, dunque dicevamo...ma che figata 5 giorni di ferie...)
La seconda chance non è destinata ad andare a buon fine, complice un nuovo amore all'orizzonte che sembra avere tutte le premesse per essere IL porto sicuro ("Ma non è un problema la mia età?", "La tua età è una delle cose di te che preferisco") e la consapevolezza che se un matrimonio è stato interrotto dopo 19 anni e 3 figli, i motivi di base per farlo erano ben più gravi di "ci vediamo troppo poco".
Alcune perle animano questo film, forse un pò troppo lungo (quasi 2 ore) ma assolutamente gradevole&godibile: "Casa dolce casa" detto Alec Baldwin, panzone pelosissimo abbastanza inguardabile :-P, dopo la prima scappatella con l'ex-moglie ora amante, il fidanzato della figlia maggiore della coppia Streep-Baldwin, John Krasinski, troppo simpa, il locale della Streep, The Bakery, il mio sogno nel cassetto con l'aggiunta di un angolo lettura, la scena in cui lei e Steve Martin salgono sulla scala a pioli per vedere l'orizzonte immaginando la vista dalla casa nuova.
E vissero tutti (?) felici e contenti.

3 commenti:

  1. Non avevo dubbi che mi avresti battuto sul tempo e dopo un sì bella recensione che la pubblico a fare io?
    Tutto giusto ciò da te detto, concordo in pieno, unico piccolo appunto te lo fò sulla "DIVINA", ma solo perché la stanchezza ti ha colto....
    Ben prima dell'Africa abbiamo la magistrale interpretazione ne "La scelta di Sophie", poi passando per i Ponti e subito dopo Prada abbiamo "Mamma Mia!"; certo è difficile fare un elenco, infatti "Kramer vs Kramer" dove lo collochiamo? :)

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  2. Tutto verissimo, ciò che dici sulla Divina...AMO da morire "Mamma Mia!" che mi ha fatto apprezzare perfino "Dancing Queen" (da me sempre ritenuta superficialmente musichetta da balera di quart'ordine)...e mi è piaciuto pure "La morte ti fa bella"!!!!

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  3. casa dolce casa - location: un letto a due piazze; protagonisti: streep-baldwin; stato emotivo dei protagonisti pre-amplesso: ubriachi fradici; posizione post-amplesso: entrambi supini e felici (streep già in mood complesso di colpa;)); ciak si gira: baldwin allunga la mano sul monte di venere della streep (rigorosamente coperto dalle lenzuola), pat, pat e sussurra "casa dolce casa" :)!!!!

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