domenica 7 febbraio 2010

La sottile Linea Scura

AMO alla follia i libri che trattano l'America degli anni '50 - una sensazione Stand by Me, chiamiamola - che raccontano dal punto di vista ingenuo e sognatore di un ragazzino che si muove in un mondo tutto da esplorare, mi elettrizzano i misteri irrisolti che risalgono ad anni precedenti la vicenda i cui fantasmi ancora si muovono nell'immaginario comune, le storie che mi tengono inchiodata alle pagine e mi fanno sobbalzare a ogni minimo scricchiolio attorno a me - leggere a notte fonda nella penombra ha sempre il suo porko fascino, diciamocelo...
E "La sottile Linea scura" è tutto questo. Splendido. Di Lansdale avevo già letto "In fondo alla Palude" (ambientato negli anni '30), ma non lo ricordavo assolutamente, forse l'avevo trovato un pò sottotono rispetto all'inarrivabile "Buio oltre la Siepe" di Harper Lee, ma ora voglio assolutamente rileggerlo. Dopodichè DEVO fare man bassa di tutti i libri di Lansdale! :-)

1 commento:

  1. Riletto "In fondo alla Palude" che non ricordavo assolutamente. Intrigante e pauroso come "La sottile linea scura", qui con qualche tocco di crudeltà in più per il tipo di delitti e per gli episodi di razzismo che descrive...alcuni me li continuo a immaginare anche ora che ho chiuso il libro...ma per Dio. E ora questi hanno anche un presidente di colore, tiè, basatrdi vigliacchi incappucciati del Klan.
    I ragazzini protagonisti sono BELLI e liberi come i fratelli della "Linea", mi piace immaginarli mentre si muovono nei loro boschi. Skifo assoluto i mocassini d'acqua, oddio, io che vado fuori per le lucertole :-P
    Confermo la voglia di leggere altri libri di Lansdale, anche se temo che alcuni siano troppo psichedelici e/o violenti per i miei gusti...vedremo.

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